"Cinematografia da quattro soldi" - Velencei filmgyártás a Salói Köztársaság alatt, avagy a Cinevillaggio születésének és bukásának története

Negli ultimi due anni di guerra, Cinecittà, centro della produzione cinematografica italiana, ha subito gravi danni. Nella capitale occupata dai tedeschi, colpita dalle bombe, è stato segnato il destino dello studio cinematografico, in cui i soldati tedeschi hanno istituito un ghetto, e quindi i beni sono stati sequestrati e trasportati in Germania. Nel luglio 1943 le forze alleate sbarcarono in Sicilia e iniziarono ad avanzare sulla penisola, riducendo la libertà d’azione dei fascisti. Nel 1943, sotto la guida di Mussolini, nella regione dell’Italia settentrionale fu istituito uno stato fantoccio germanofilo, la Repubblica di Salò, che nel suo spirito e nelle sue opinioni culturali cercava di preservare i valori dello scomparso regime fascista, di cui neanche il cinema ha fatto eccezione. Nel novembre 1943, Venezia era in fermento, registi arrivarono nella città lagunare per arredare i nuovi studi con il povero arsenale di attrezzature rimasto negli ex-birrifici e nei edifici di fabbrica della Giudecca, e iniziarono le riprese di alcuni film di qualitá inferiore, i quali sopravvissero come impronte di un’era scura. Il complesso di studi cinematografici effimero, operante dall’autunno del 1943 alla primavera del 1945, è stato ironicamente chiamato Cinevillaggio. Nel mio studio cerco la risposta al come il destino della produzione cinematografica italiana si è formato in questo anno e mezzo, quali fili hanno guidato lo sviluppo dell’istituzione, qual è stata l’importanza di mantenerla in vita